ENGADINA


L’Engadina è una delle 150 valli che compongono il paesaggio naturale del Canton Grigione.
I Grigioni sono il cantone più grande e situato più a est della Svizzera. Sin dall’antichità il Canton Grigioni fu al centro di molti interessi europei sia per la sua posizione relativamente centrale che per i passi alpini presenti nel suo territorio.
Da principio furono i Romani a conquistare le regioni grigionesi, in seguito gli Asburgo e i francesi. Solo nel 1803, nell’ambito di un riordinamento dei territori in seguito alle guerre napoleoniche, i Grigioni furono annessi alla Confederazione Elvetica.
Il Canton Grigione con una densità di popolazione molto bassa è il cantone con meno insediamenti abitativi della Svizzera ed è l’unico cantone in cui si parlano tre lingue. Circa due terzi della popolazione indicano il tedesco come loro lingua, un 15% il romancio e un 10% l’italiano, molti grigionesi non possono fare a meno di essere bilingui. Questa varietà linguistica ha ragioni storiche, pochi decenni a.c. il territorio era abitato dai Reti, quando i Romani conquistarono la regione i Reti entrarono in contatto con il latino e nel secolo successivo nacque la prima forma linguistica di Romancio. Per la lingua tedesca è necessario risalire al periodo carolingio quando numerosi vassalli originari di aree tedesche occuparono l’attuale Canton Grigione portando con sé la loro lingua. La lingua italiana parlata nelle quattro valli meridionali grigionesi – Val Poschiavo, Val Bregaglia, Val Mesolcina, Val Calanca – nasce dall’insediarsi in tempi remoti dei progenitori degli odierni italiani.
L’Engadina rientra nell’area a lingua romancia ma l’ampiamento delle vie di comunicazione e la nascita del turismo ha visto sempre più l’abbandono del romancio tanto che nelle roccaforti turistiche dell’Alta Engadina è quasi del tutto scomparso a favore della lingua tedesca e delle lingue internazionali.
Engadina significa “giardino dell’Inn” il noto fiume affluente del Danubio che nasce al passo del Maloja che percorre l’intera valle fino a raggiungere il confine con il Tirolo austriaco.
La valle si divide in Alta e Bassa Engadina, la linea di confine corrisponde con Punt Ota. L’Alta Engadina è una regione dalle mille sfaccettature, circondata da pendii con una flora alpina straordinaria.
Se nel massiccio del Bernina sorge l’unica cima delle Alpi Retiche che superi quota 4000, a qualche km di distanza si trova la pianura dei laghi dell’Alta Engadina.
Mentre la mondana St.Moritz fa da contraltare alla idilliaca Sils con la sua chiesetta tardo gotica di San Lorenzo e la casa museo di Nietzsche, alla sportiva Silvaplana, un vero paradiso del windsfurf e del kitesurf ed ancora a Maloja con la sua ottocentesca torre che spazia sulla verde Val Bregaglia e con il Sentiero Segantini un percorso tematico che conduce ai luoghi cari al grande pittore fino al grazioso cimitero dove riposano le spoglie dell’artista. Perché da sempre questo accogliente paesaggio ha affascinato artisti. Mentre Giovanni Segantini si è inchinato di fronte a questa terra benedetta dalla bellezza, Thomas Mann l’ha descritta come il luogo di soggiorno più bello del mondo e Friedrich Nietzsche addirittura come la terra promessa.
Se i tratti distintivi dell’Alta Engadina sono la spettacolarità e la mondanità, quello della Bassa Engadina è invece la sobrietà. Qui il turismo è a vocazione ecosostenibile.
Protagonista è il Parco Nazionale Svizzero che insieme alla Biosfera Val Müstair costituisce dal 2010 la Riserva della Biosfera Engiadina Val Müstair. Zernez è la porta di ingresso al Parco e ospita il centro espositivo inaugurato nel 2008 è un interessante esempio di architettura contemporanea.
Attraverso il passo del Forno si raggiunge Val Monastero e il Monastero di San Giovanni inserito nell’elenco del Patrimonio dell’Umanità UNESCO per i suoi unici affreschi medievali. Tipiche della Bassa Engadina sono le imponenti case tradizionali dalle finestre a strombatura, le più belle si posso osservare a Guarda e Ardez ma anche a Scuol, la località principale della Bassa Engadina, qui sono presenti interessanti edifici oltre alle terme che nel 1800 le permisero di diventare famosa come la regina dei bagni termali delle Alpi.